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FOOD IN FILM FESTIVAL 2010
A chi organizza e promuove
i contenuti di un festival si presenta, edizione per edizione, la sfida di
sapere cogliere i fermenti che scaturiscono dagli ambiti coinvolti: per noi il
cinema, la cultura, quello enogastronomico e ambientale – territoriale. Quali
sono le tensioni e i progetti che provengono da questi “mondi”, come leggono il
loro presente e intravedono il futuro. Non è una sfida facile. Non c’è solo un
contesto internazionale con cui ci si deve confrontare e le difficoltà di fare
interagire ambienti così distanti, ma anche le frustrazioni e la precarietà
economiche, oramai endemiche, che si misurano da sempre con le conseguenze di un
mercato determinato da logiche di capitale e di consumo, e che permette di
realizzare non ciò che vogliamo, ma ciò che ci è permesso fare.
Sicuramente nella
considerazione fra prospettive interne ed esterne la sfida vincente è quella
creativa. Il Food in Film Festival intende diventare un interlocutore
privilegiato di un progetto che vuole rispondere ai luoghi che gli hanno offerto
le condizioni per espandersi, alla loro cultura, ai loro fermenti. Un processo
in itinere che sappia raccontare, in tutte le sue diversità, ricchezze, storie,
esperienze, la storia di un territorio, da sempre generoso ed ospitale. E’
nostra intenzione che questo appuntamento annuale possa diventare un ponte, il
più ampio possibile, che permetta di recuperare occasioni, attenzioni,
relazioni, creando un’occasione unica di incontri, conoscenze e scambi e
diventando un momento di aggregazione e confronto critici per l’economia
produttiva di questi settori – artistico ed enogastronomico – e un punto di
propulsione per nuove strategie di impegno culturale e sociale. Non c’è
conoscenza senza diffusione, così come non può esserci diffusione senza mercato.
I ringraziamenti, non di circostanza, sono quest’anno doppiamente sentiti. La
magia – per noi che in questo appuntamento investiamo ogni anno energia, tempo e
risorse economiche e per tutti coloro che ci seguono dalla platea e da dietro le
quinte, sarà inversamente proporzionale alla capacità che avremo di sapere
lavorare e costruire insieme: carta vincente, nascosta, pietra miliare, nel
mondo attuale è proprio questo. Una proposta artistica che non intende rimanere
privilegio di pochi e selettivi spettatori e, di più, che non si rassegni a
collassare sotto il peso insostenibile di una concorrenza sproporzionata. E’ una
grande sfida pensata e realizzata insieme, con pari diritti e dignità: un salto
di qualità rispetto a regole e traguardi pensati solo in funzione di vetrine,
assenti dal confronto e dal cambiamento.
Lettera del Direttore |
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